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Lunedì, 01 Luglio 2019

PROGETTO AD VITAM








 Stemma Comune Bajardo  
Stemma Comune Ceriana
 
Stemma del Comune di Armo
Comune di Armo 
 Stemma del Comune di Aquila d'ArrosciaComune di Acquila d'Arroscia   
 
Stemma Comune Molini di Triora
 
Stemma Comune Triora
Stemma del Comune di Mendatica
Comune di Mendatica



Stemma Comune Badalucco
Comune di Montalto Carpasio
 


 


Il progetto Ad-Vitam fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera INTERREG V A Francia-Italia (ALCOTRA, 2014-2020) e si pone l'obiettivo di migliorare la resilienza dei territori ALCOTRA, come il comprensorio dell'Unione delle Valli Argentina e Armea e dei Comuni deleganti di Aquila d'Arroscia, Armo e Mendatica, dinanzi ai rischi legati ai fenomeni di dissesto geologico.......
 

                         

Una giornata di studio sui movimenti franosi (Mendatica, 21 febbraio 2019)

 

I rischi di natura geologica e, con essi, i danni collegati ai movimenti franosi che da decenni ormai colpiscono un territorio come l’entroterra divenuto sempre più fragile non soltanto a causa dei mutamenti climatici ma, anche e

 soprattutto, dell’elevato livello di antropizzazione sono diventati una triste realtà con la quale si torna a fare i conti specialmente ogni volta che gli eventi piovosi superano le attese, riversando enormi quantitativi di acqua in poche ore. Malgrado la loro incidenza  storica sempre più frequente, tali fenomeni risultano tuttora poco studiati ed estremamente difficili da indagare e interpretare poiché le loro dinamiche restano legate a molteplici fattori che interagiscono secondo leggi non lineari.

In quest’ottica, nella giornata del 21 febbraio 2019 il Comune di Mendatica ha ospitato una importante giornata di studio dedicata ai movimenti franosi storici che sono oggetto di intervento nell’ambito del progetto transfrontaliero “AD VITAM” (“Analisi della Vulnerabilità dei Territori Alpini Mediterranei ai rischi naturali”, Programma Interreg ALCOTRA V-A ITALIA-FRANCIA 2014-2020), il cui obiettivo consiste appunto nella comprensione della relazione fra eventi meteorologici e movimenti franosi  nel territorio ALCOTRA, fornendo strumenti operativi per la previsione e la prevenzione di questi fenomeni.

L’evento, organizzato da ARPAL in collaborazione con l’Unione dei Comuni delle Valli Argentina e Armea, è stato destinato principalmente agli studenti e docenti universitari, ai professionisti del settore (soprattutto geologi e ingegneri), oltre che agli amministratori e tecnici comunali e si è svolto seguendo un fitto programma di interventi mattutini incentrati specialmente sull’analisi storica e geognostica della “paleofrana” di Mendatica, sul suo monitoraggio e sugli interventi correlati di mitigazione del rischio.

Nel corso della mattinata, poi, i lavori del convegno sono proseguiti con l’illustrazione degli altri casi di studio coinvolti nel progetto prima di concludersi, nel pomeriggio, con una escursione guidata alla esplorazione delle aree e dei sistemi di mitigazione del rischio, ovvero alla strumentistica già installata e ancora da installarsi.

 



Tra lezioni frontali e uscite didattiche sul territorio: il progetto Ad
 Vitam nelle scuole
L’organizzazione di incontri tecnici o di sensibilizzazione e divulgazione/disseminazione pubblica dei temi, degli obiettivi e dei risultati raggiunti dal progetto “AD VITAM” rappresenta una delle attività principali dell’area della comunicazione (WP2). Al suo interno, tuttavia, la realizzazione all’interno delle scuole di percorsi educativi dedicati alla conoscenza del territorio e dei temi legati alla protezione civile rappresenta una delle più efficaci forme di investimento culturale e sociale atte a veicolare il messaggio della partecipazione, della condivisione, del rispetto e della sicurezza.

A tal fine, durante il mese di marzo 2019, i tecnici incaricati di progetto (geologi, ingegneri, tecnici di ARPAL e responsabili della WP2) sono entrati all’interno delle aule di numerosi plessi e istituti scolastici della  Provincia di Imperia (da Sanremo a Ceriana, da Pieve di Teco a Pornassio, Ranzo e Bacelega) per dare vita a una massiccia campagna di sensibilizzazione sui rischi naturali, con specifico riferimento al rischio frane. Sono stati realizzati, così, dei percorsi educativi tarati sulla base dell’età e del percorso di studio degli alunni e dedicati principalmente alla conoscenza delle fragilità del territorio che li accoglie e di alcune fondamentali misure di auto protezione da osservarsi in caso di pericolo. Tali attività, nello specifico, si sono svolte in due momenti distinti e separati nel tempo:

  • una lezione teorica in aula, nella quale sono state illustreranno le caratteristiche del rischio frane, utilizzando diversi linguaggi educativi come quello del gioco ma, anche e soprattutto, 
  • della 
    discussione e della riflessione condivisa;
  • un’uscita o escursione didattica guidata dai tecnici di progetto (ingegneri e geologi in modo particolare) alla scoperta del territorio e delle sue criticità storiche (la frana di Ceriana-Craì e la “paleofrana” di Mendatica in special modo), che ha visto anche la partecipazione di un responsabile della Protezione Civile.



Durante un pericolo ti senti una frana? Informati!”: percezione del pericolo e misure di auto protezione nella brochure di progetto

Fra i prodotti di progetto più importanti realizzati nel corso dei mesi di lockdown, ossia di iniziale confinamento e successivo distanziamento sociale, e di gravosa paralisi delle attività produttive e commerciali imposte dall’emergenza sanitaria legata alla drammatica diffusione dell’epidemia di coronavirus (Covid-19) sul suolo nazionale durante la prima metà del 2020, un posto di assoluto rilievo spetta alla brochure Ad Vitam. Concepita e realizzata in stretta unità d’intenti e continuità di dialogo fra i numerosi attori che compongono il partenariato, la brochure si pone come un utile strumento di sintesi e divulgazione dei principali temi e obiettivi perseguiti dal progetto Ad Vitam, e non solo. Al suo interno, infatti, uno spazio di gran lunga maggiore viene assegnato alle misure di comportamento che ogni cittadino dovrebbe conoscere e osservare al fine di migliorare la propria capacità di resilienza, ossia la propria cultura dei rischi legati a un evento franoso in modo da poterlo fronteggiare adeguatamente.

In questo modo, a una copertina di presentazione “emozionale”, dove dominano il concept grafico, i loghi ufficiali del progetto, oltre che dei vari partner che lo animano, e gli indirizzi dei principali siti web collegati, segue una retro copertina “descrittiva”, certamente più pesante dal punto di vista visivo, ma necessariamente destinata a fotografare gli aspetti vitali del progetto Ad Vitam. Le facciate che seguono questa parte introduttiva, più agili e schematiche, sono state organizzate in modo da rispondere efficacemente a un quesito di basilare importanza per il progetto, che pone l’accento sulla stretta relazione che lega fra loro il verificarsi di un evento piovoso particolarmente intenso e puntuale e l’innesco, o riattivazione, di un movimento franoso: “molto spesso una precipitazione abbondante è in grado di innescare o riattivare una frana, come proteggersi?”.

Ecco, dunque, sfilare una serie di facciate dedicate, in primo luogo, ad alcuni utili suggerimenti da cogliere e applicare “in generale” per accrescere la propria conoscenza del rischio residuo e potenziale del territorio che ci circonda, specie se facente parte di un’area dichiarata a rischio dissesto idro-geologico. Si tratta di una premessa fondamentale per introdurre il cuore vero e proprio della brochure, dedicato a una serie di semplici norme e misure di comportamento da osservare in caso di evento franoso, ovvero “durante” e “dopo” il suo accadimento, che possono rivelarsi decisive in termini di tutela e salvaguardia dell’incolumità fisica di ciascuno di noi.

Ma come comportarsi in caso di richiesta d’aiuto? Quanti di noi, oltre alle misure di auto protezione, conoscono il numero rosso da contattare in caso di emergenza? E quanti, ancora, saprebbero formulare correttamente e in tempi rapidi una richiesta d’aiuto? Pochi, davvero. Ecco perché la facciata conclusiva della brochure di progetto è stata dedicata a ricordare non soltanto il numero unico internazionale per le richieste di emergenza ma, anche e soprattutto, i passaggi e i concetti più importanti da tenere a mente ogni qualvolta ci si trova a lanciare una richiesta d’aiuto.

      

                                                            VERSIONE ITALIANA                                                                                                                                   VERSIONE FRANCESE
 


Sensibilizzazione e coinvolgimento di sindaci, amministratori e tecnici comunali in due incontri chiave di progetto: Ceriana (30 giugno 2020) e Mendatica (14 luglio 2020)
La condizionata ripresa delle attività produttive, commerciali e sociali che ha segnato i mesi estivi del 2020, un vero e proprio “ritorno alla vita” dopo le drammatiche fasi di rigido confinamento sociale vissute a causa della dilaga
nte emergenza sanitaria legata all’epidemia di coronavirus (Covid-19), ha segnato anche una fase di vigorosa ripresa delle attività “in presenza” del progetto mirate al raggiungimento di alcuni importanti obiettivi. È il caso delle due riunioni specificamente d
estinate ai sindaci, agli amministratori e ai referenti degli uffici tecnici gravitanti all’interno dell’Unione dei Comuni delle Valli Argentina e Armea (UCVAA), durante le quali i principali responsabili delle aree tecniche di progetto (la Wp2, ma soprattutto la Wp3 e la Wp4
), hanno potuto finalmente presentare i risultati raggiunti nel corso dei lunghi mesi di lavoro svolto “sul campo” e “da remoto”.
Dopo fasi interlocutorie e incontri preliminari svoltisi via web e complice il progressivo scemare della prima ondata epidemica, si è deciso di realizzare gli incontri in loco, ovvero in presenza e nel totale rispetto delle norme profilattiche e di distanziamento sociale imposte dal governo centrale, e rispettivamente presso il Comune di Ceriana, in data 30 giugno 2020, e il Comune di Mendatica, in data 14 luglio 2020. È stata l’occasione perfetta per poter riportare l’attenzione sui temi principali del progetto, sui suoi obiettivi generali e, soprattutto, particolari, in quanto maggiormente legati alle esigenze, alle peculiarità e alle attese di ciascun Comune facente parte integrante dell’UCVAA e dei Comuni deleganti dell’Alta Valle Arroscia. In questo modo, dopo il necessario cappello introduttivo sviluppato dai tecnici responsabili della Wp1 e della Wp2, si è lasciato ampio spazio agli interventi dei geologi e dagli ingegneri i quali, attraverso apposite presentazioni, hanno illustrato il grande lavoro svolto in termini di analisi, misurazioni, prelievi, sondaggi e monitoraggi di alcuni dei principali casi di studio di progetto: la problematica paleofrana che coinvolge storicamente l’abitato di Mendatica e alcuni siti limitrofi e/o affini della Valle Arroscia (Monesi, Mugno e Aquila d’Arroscia); le frane che coinvolgono alcuni siti della Valle Argentina (Glori e Isolacian) e della Valle Armea, specialmente di Ceriana (Burgu e Mainardo).
Infine, in linea con il tema portante del progetto, che nasce per accrescere la resilienza, ossia la capacità di adattamento e risposta dei territori ALCOTRA dinanzi ai rischi di natura geologica – le frane – grazie allo sviluppo di modelli previsionali basati sui livelli critici di
accumulo delle piogge, l’occasione si è rivelata estremamente utile per illustrare anche l’utilità dei nuovi strumenti di misurazione impiantati sul territorio, nonché lo studio e l’elaborazione ancora in corso dei modelli previsionali da adottarsi in futuro per poter tempestivamente anticipare e contrastare l’innesco o la riattivazione dei movimenti franosi in relazione alle soglie critiche di pioggia, ovvero alla quantità limite di pioggia accumulata durante una precipitazione particolarmente intensa.
 


 

Uno spot italo-francese per Ad Vitam: i temi, gli obiettivi, le azioni e i risultati di progetto raccontati attraverso un video celebrativo

 La fase di confinamento – più o meno totale – e distanziamento sociale seguita alla nuova impennata della curva epidemica di coronavirus, registratasi nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, non ha comunque impedito ai tecnici responsabili dell’area di comunicazione di organizzare le riprese necessarie per il montaggio di un grande video celebrativo di progetto. Come già accaduto in occasione della realizzazione della brochure dedicata alle misure di auto protezione, anche questo prodotto ha visto coinvolti gli attori principali del partenariato che, dalla Liguria al Piemonte, dalla Valle d’Aosta alla Francia, hanno prestato volto e voce per realizzare una serie di clip itineranti – in quanto girate direttamente sui luoghi colpiti da eventi franosi e studiati nel corso del progetto o, in alternativa, direttamente nelle sedi degli enti e degli istituti partner – dedicate ai temi e agli obiettivi del progetto Ad Vitam, nonché alle azioni dispiegate e ai risultati raggiunti in progresso di tempo.

In questo modo, ai referenti generali di Arpal, UMR Géoazur – CNRS e Regione Piemonte è spettato il compito di illustrare il progetto a livello generale attraverso il ruolo dei singoli partner, le principali problematiche riscontrate e i risultati attesi. Ciò, senza dimenticare anche la forte attualità e le opportunità dischiuse da un progetto simile, che tratta temi e concetti di grande importanza per i territori ALCOTRA, come il ‘rischio idro-geologico’ (le frane), le ‘soglie’, ossia la correlazione fra i livelli critici di pioggia, causati da precipitazioni abbondanti e puntuali sul territorio, e l’innesco o il riattivamento dei movimenti franosi, e la ‘resilienza’. Terminata questa parte introduttiva, è stata la volta dei tecnici responsabili delle aree tematiche di progetto (WP1, WP2, WP3 e Wp4). Geologi e ingegneri soprattutto, ma anche referenti della comunicazione, che hanno portato il proprio personale contributo per spiegare quali azioni fondamentali, fra le altre, sono state messe in campo al fine di raggiungere, validare, integrare e implementare i risultati attesi: l’Università di Genova e BRGM, per quel che concerne il complesso studio di nuovi modelli previsionali basati sull’analisi dei dati storici, sulle soglie e sugli scenari di rischio possibili da mettere al servizio degli enti pubblici al fine di accrescerne la resilienza; UCVAA, attraverso il sindaco del Comune delegante di Mendatica, per quel che concerne la difficile realtà vissuta dalle popolazioni residenti in aree soggette a un alto rischio idro-geologico e, di conseguenza, le aspettative nutrite nei confronti di un progetto strategico per lo sviluppo del territorio; Arpa, per quel che concerne l’importanza delle ricostruzioni geo-morfologiche di diversi eventi franosi effettuata attraverso le riprese storiche e quelle, ben più precise e dettagliate, ricavate attraverso l’analisi dei dati satellitari o, ancora, lo studio delle ‘soglie critiche di movimento’ per diverse tipologie di frana; Fondazione Montagna Sicura, per quel che concerne il complesso problema del fenomeno del dissesto idro-geologico della Valle d’Aosta attraverso il caso-studio del torrente Rochefort, che ha aiutato a sviluppare dei modelli e delle metodologie applicabili anche ad altri contesti della regione, e non solo; Arpal, per quel che concerne le difficoltà di integrare e combinare diversi modelli previsionali al fine di prevenire con esattezza il luogo di sviluppo di un movimento franoso e, quindi, l’importanza di conoscere alcune norme fondamentali di “auto protezione” per poter affrontare efficacemente un’eventualità del genere; il Segretariato Tecnico, per quel che concerne l’importanza delle strategie di comunicazione adottate nel corso del progetto al fine di garantire un collante essenziale fra i tecnici del partenariato e, quindi, stimolare un dialogo condiviso e di reciproco confronto; e, infine, i referenti della WP2 dell’UCVAA, per quel che concerne alcune delle azioni di comunicazione realizzate in corso d’opera, su tutte le attività svolte all’interno delle scuole del territorio, le lezioni e le uscite didattiche condotte assieme ai geologi e agli ingegneri alla scoperta del territorio e delle sue criticità, ritenute di primaria importanza perché rivolte alle generazioni venture, che ne erediteranno bellezza e vulnerabilità e che, pertanto, ssaranno chiamate ad affrontarle in un prossimo futuro.


                                              VIDEO IN LINGUA ITALIANA                                                                                                   VIDEO IN LINGUA FRANCESE   

 



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